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Manga giapponesi - di Giada Cherici

  

Cosa sono? “Pezzi di cultura orientale”

Il termine “Manga” indica i fumetti in generale, mentre “Anime”, i cartoni animati spesso ispirati alle storie stesse. Si distinguono dai fumetti occidentali per la loro struttura. Si leggono dall’ultima alla prima pagina, le sintetiche vignette da destra verso sinistra e poiché molte sono mute, la storia viene narrata principalmente attraverso il disegno.

Solitamente sono in bianco e nero, ma esistono anche alcune edizioni a colori. Essi si possono acquistare nei negozi o leggere in bar appositi, dove vengono lasciati disponibili alla clientela manga di ogni genere. Quelli per bambini, i kodomo come “Doraemon”, “Dragonball”, “ Astroboy”, hanno spesso una morale e il loro stile di disegno è semplice.

I mangaka, coloro che li disegnano, tendono però a fare gli occhi dei personaggi molto grandi così da permettere alle emozioni un passaggio migliore. Quelli per ragazze, gli Shōjo, affrontano temi più romantici, i classici esempi sono “Lady Oscar” e “Candy-Candy”. Quelli più maschili sono gli Shōnen come: “Naruto”, “One piece”, “Lupin”... che possono essere polizieschi, avventurosi, fantascientifici...

Quelli per adulti si dividono invece in due categorie: i Seinen, che riguardano temi più difficili da comprendere, e gli Hentai, che riguardano la pornografia. I manga rivestono un ruolo fondamentale nella cultura giapponese al pari di letteratura e cinema, inoltre sono degli ottimi strumenti per avvicinarci alla cultura nipponica dato che contengono stili di vita e tradizioni tipiche del paese.

di Giada Cherici (2CITT)

Pubblicato il 27-02-2023