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L'amico ritrovato - di Omaima Izouhar

  

Recensione Libro  "L’amico ritrovato" di Fred Uhlman

Titolo e dati bibliografici:
Il titolo del libro è “L’amico ritrovato” ed è stato pubblicato in traduzione italiana dalla Universale Economica Feltrinelli nel 1987. La traduttrice del libro è Mariagiulia Castagnone.

Autore:
L’autore è Fred Uhlman, ha anche scritto “Storia di un uomo insieme” ed altri testi brevi ma è noto al pubblico principalmente per L’amico ritrovato.

L’amico ritrovato rientra nel romanzo di formazione, appartenente alla  “trilogia del ritorno”, insieme a “Un’anima non vile” e “Niente resurrezioni per favore”. In generale tratta di storia, del periodo nazista.

La trama:
Siamo tra il 1932 e ‘33, il libro racconta di due ragazzi sedicenni che frequentano la stessa classe e diventano amici inseparabili.  Hans Schwarz, figlio di un medico tedesco di origine ebrea. Konradin conte di Hohenfels, figlio di una ricca famiglia aristocratica tedesca.

Passano tanto tempo insieme, Hans invita l’amico spesso a casa sua, ha conosciuto i suoi genitori e la sua collezione di monete. Al passare del tempo, Hans si inizia a chiedere se l’invito sarebbe mai arrivato, e quando finalmente va a casa di Konradin, lo fa in assenza dei genitori.  Questo perché i genitori di quest’ultimo odiano gli ebrei e questo compromette la loro amicizia.  Quando Hitler sale al potere, Hans si ritrova costretto a scappare in America, i genitori tuttavia, decidono di restare.  Molti anni dopo, Hans riceve una lettera per una colletta per la costruzione di un monumento dedicato agli ex-alunni del suo stesso liceo. Rilegge i nomi dei compagni costringendosi a non guardare i cognomi con la H per paura di trovare il nome del suo vecchio amico. Alla fine riesce a guardare tutto l’elenco e  si sorprende nel vedere il nome di Konradin, che era stato giustiziato perché coinvolto nell’attentato contro Hitler.  Questo fa ritornare i sentimenti perduti verso l’amico ritrovato.

I personaggi:
- I due protagonisti Hans e Konradin: Hans è un ragazzo ingenuo che crede nell’amicizia impossibile, senza confini. Non ha bei rapporti con i compagni di classe e con l’avanzare del tempo gli diventano indifferenti.  Konradin invece è un ragazzo di nobili origine tedesche, taciturno e solitario.

- Le loro famiglie: I genitori di Hans sono gentili ma hanno qualche difficoltà a rapportarsi con il figlio in fase adolescenziale. I genitori di Konradin, d’altro canto, sono spesso assenti per questioni di lavoro, con un rapporto quasi inesistente con il figlio ma con l’obbligo di trasmettergli le loro tradizioni. In aggiunta, odiano gli ebrei e li credono la causa dei problemi del mondo, per questo i genitori non poteva rischiare di macchiare il nome della famiglia con l’amicizia di loro figlio con un ragazzo ebreo. 

- I compagni di classe, considerati ottusi, privi di intelligenza e di simpatia da Hans, non hanno mai avuto bei rapporti con quest’ultimo, considerato strano. Con Konradin, invece, dal primo momento che ha messo piede nella loro classe, hanno cercato di farci amicizia, essendo figlio di una famiglia importante. 

- Il professore ha una visione storica personale che cerca di trasmettere ai suoi studenti.

Stile:
Lo stile dell’autore in “L’amico ritrovato” ha un ritmo lento, un linguaggio asciutto e semplice. Il tempo passa spesso dal passato al presente. Fa molti riferimenti a luoghi concreti con il loro nome. In generale, il romanzo è molto drammatico, proveniente dalla sapienza degli avvenimenti raccontati quasi con freddezza e distacco.

Osservazioni:
La lettura è stata sicuramente interessante, facile da leggere e commovente. Nonostante sia stato pubblicato per la prima volta nel 1971 e racconti vicende passate, riesce comunque ad attrarre anche i giovani.  Inoltre racconta di come agli adolescenti non importi delle differenze tra loro quanto ciò che li accomuna. Sono in armonia, finché qualcun altro si intromette portandoli al distacco. In questo caso, è stato un dittatore che è riuscito a mettere in ginocchio tutta l’Europa.  

La parte che mi ha colpito è stata il finale: la scoperta che Konradin ha complottato contro Hitler è stata davvero una sorpresa. L’emozione dopo averlo letto è indescrivibile, mi ha fatto ricredere all’amicizia nonostante le differenze e il tempo, facendomi capire che l’amore non ha davvero confini.

Questo libro lo consiglio a tutti, a prescindere dalle loro opinioni politiche e/o sociali, religione, cittadinanza e qualsiasi altra differenza esistente.

di Omaima Izouhar (5B)

Pubblicato il 27-02-2023