La risiera di San Sabba - di Christian di Ciuccio
Questo libro è intitolato “La risiera di San Sabba”, è stato pubblicato dal Comune di Trieste-Museo civico della Risiera di San Sabba, è infatti la guida che viene distribuita all’interno della Risiera.
Genere: Il libro “La risiera di San Sabba” è un testo storico che mette a nudo l’attività del campo di sterminio nazista a Trieste. In secondo luogo tratta anche degli antefatti e del contesto storico del periodo tra il 1918 e il 1943 portando alla luce la snazionalizzazione e italianizzazione del territorio attuate dal fascismo. Un libro-testimonianza che ripercorre una cruda realtà attraverso racconti di sopravvissuti, per dare vita ad una memoria storica più consapevole. Il libro in generale tratta di storia.
Argomento: l’argomento principale dell’opera è il campo di sterminio della Risiera di San Sabba, a Trieste, ovvero l’unico campo di sterminio italiano avente un forno crematorio
Trama: La trama di questo libro tratta principalmente delle azioni naziste all’interno del campo di sterminio della Risiera di San Sabba, a Trieste, precedentemente luogo di pilatura del riso. Nella prima parte del libro l’autore mostra il cambiamento della Risiera, descrivendo in ogni minimo dettaglio i prigionieri, le vittime, le cellette in cui venivano rinchiusi le quali prima erano destinate all'accumulo di sacchi di riso, il forno crematorio il quale prima veniva utilizzato per cuocere e tostare il riso e ogni aspetto della topografia del lager che vi è nato sopra. In secondo luogo il libro parla del contesto storico, ovvero di quel periodo che va dal 1918 al 1943, mostrandoci come il fascismo sia entrato a Trieste e nei territori circostanti portando violenza, con l’intento di consolidare il consenso della popolazione Italiana nei confronti del nazionalismo, in modo da puntare al loro obiettivo principale ovvero la nazionalizzazione di tutto il territorio a spese delle minoranze Slovene e Croate. In seguito il regime fascista si impegnò nella snazionalizzazione ed il libro stesso ci illustra l’italianizzazione delle scuole, l’eliminazione delle istituzioni nazionali Slovene e Croate e i limiti posti all’accesso degli sloveni al pubblico impiego, qualunque esso fosse.
Personaggi: I personaggi principali che facevano parte del lager di San Sabba erano principalmente gli Ebrei per i quali questa prigionia era solo di transito in quanto venivano deportati in Polonia e Germania, i partigiani italiani, gli omosessuali, gli asociali e politici e criminali di guerra, che rimanevano nel lager aspettando la loro sorte. Oltre ad essi, possiamo classificare nei personaggi anche le SS Tedesche che avevano il compito di condurre i rastrellamenti per la città e di uccidere in caso di ordini dai superiori.
Inquadramento cronologico: Il libro può essere collocato negli anni tra il 1939-1945, ovvero gli anni della seconda guerra mondiale
Tesi dell’autore: L’autore vuole evidenziare e testimoniare le condizioni dei prigionieri del lager mettendo in risalto, in ogni suo particolare, il trattamento che veniva riservato ai protagonisti di questa prigionia. Inoltre, lo scrittore ci mostra come un luogo popolare sia stato trasformato dai nazisti in una prigione, sottolineando che questo lager, costruito nel 1938, sia divenuto l’unico in Italia contenente un forno crematorio.
Stile: L’autore utilizza uno stile ripetitivo in quanto vuole evidenziare sempre di più la condizione dei prigionieri dei nazisti. Utilizza spesso un linguaggio informale, in quanto vuole trasmettere e testimoniare alla maggior parte del pubblico questa sua testimonianza per far comprendere alle generazioni future ciò che veniva svolto all’interno del lager.
Riflessione personale: Secondo la mia opinione personale ho trovato questo libro di mio interesse in quanto mi ha colpito il fatto che sia stata una realtà vicina a noi, in un luogo popolare di periferia. Molto spesso, quando si parla di deportazione, ci sentiamo come se questa realtà fosse lontana a noi, in una Germania o in una Polonia che ci sembrano distanti; nel momento in cui leggiamo la testimonianza dei sopravvissuti di un lager Italiano, ci sentiamo come se fossimo stati partecipi di quell’orrore portato dall’odio dei nazisti. La cosa che in maggior modo mi ha colpito è stata la presenza del forno crematorio, un forno che prima aveva una funzione nobile, quella di essiccare riso per farne pasti per il popolo, e che durante il lager è stato trasformato in un forno di morte, il quale riduce le persone in piccoli pezzi di polvere successivamente gettati nel mare adriatico.
Ho ritenuto questa lettura molto interessante, in quanto mi ha insegnato qualcosa di nuovo, soprattutto il fatto che molti Italiani, facenti parte della resistenza venivano eliminati dai nazisti a causa delle loro idee politiche divergenti. Inoltre mi impressiona leggere dalle testimonianze che tra i prigionieri, oltre agli ebrei e agli antifascisti vi erano anche omosessuali e asociali. Leggere questo libro, fa capire molte cose di cui spesso non si è a conoscenza come ad esempio questa risiera situata a Trieste.
Consiglierei vivamente questo libro in quanto aiuta a comprendere una realtà storica avvenuta realmente che hanno cercato di tenere nascosta ma che grazie a questo testimonianze è venuta alla luce, per ricordare anche alle generazioni future come un popolo, quello tedesco, abbia tentato di sterminare, solo su base razziale, il popolo ebraico, e tutti coloro che i nazisti ritenevano inferiori alla loro razza compreso anche coloro che andavano contro le loro ideologie politiche.
di Christian di Ciuccio (5B)
Pubblicato il 27-02-2023