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La memoria rende liberi - di Oumaima Dalili

  

Recensione Libro "La memoria rende liberi" di Liliana Segre e Enrico Mentana

Introduzione

- Qual è il titolo del libro?
La memoria rende liberi

- Chi l’ha pubblicato e quando?
Il libro è stato pubblicato da Rizzoli , e scritto da Enrico Mentana attraverso gli occhi di Liliana Segre.

Autore (eventuali notizie):

- Chi è l’autore?
Gli autori sono Enrico Mentana e Liliana Segre

- Cos’altro ha scritto?
Tranne La memoria rende liberi ha scritto anche Passionaccia.

Ѐ un libro biografico e tratta la storia di una bambina, Liliana segre, che vive in prima persona la tragedia della Shoah. Il racconto si svolge durante la seconda guerra mondiale, nell’era del nazifascismo.

- Qual è brevemente la trama?
Liliana Segre è una bambina che vive con il papà Alberto e i nonni paterni, la mamma era morta quando lei aveva pochissimi mesi di vita. Liliana ha vissuto una vita modesta con il papà con il quale aveva un rapporto molto speciale. 

Nel libro, Segre, racconta di come ha scoperto di essere ebrea, la fuga disperata con il papà in Svizzera che sarà una delle cause per cui in seguito finirà nel campo di concentramento. Le Sue giornate nel campo dove lei incredula non  spiega come sia riuscita a sopravvivere, la sua speranza nel rivedere il papà che non ha mai lasciato i suoi pensieri ( questa speranza riesce  a trasmetterla anche al lettore, perchè io fino alla fine del suo viaggio di ritorno ho sperato che ritrovasse il padre Alberto).  

Ma la parte di sconvolgente del libro riguarda i fatti avvenuti dopo la liberazione; lil reinserimento sociale, lento e molto doloroso. In questo periodo si notano due schieramenti: le persone che vogliono dimenticare, partecipando a feste, uscendo con la gente… e le altre, tra cui Liliana Segre, che soffrono in silenzio per paura di non essere comprese dalla società. 

Il silenzio che la obbliga a chiudersi in sè per 30 anni prima di riuscire a raccontare la sua storia.

I temi che l’autore ha trattato sono il passaggio dall'infanzia a Milano fino all’adolescenza nella marcia della morte, il rapporto molto profondo che Liliana ha con il papà Alberto dall’inizio fino alla loro separazione nel campo di Auschwitz dove lui ha cercato disperatamente di salvare la vita  fino alla fine, le persecuzioni razziali, il lager, la vita da libera, il silenzio e l’isolamento sociale, la felicità nel trovare un amore che finalmente ripara un piccolo vuoto della sua vita (e che la salva in molti aspetti) con il marito Alfredo e i suoi tre figli. 

Ma ha trattato anche di come l’indifferenza della società abbia lasciato che molte cose passassero davanti agli occhi delle persone senza fare niente.

D’altronde anche lo zio paterno all’inizio del fascismo era un sostenitore di Mussolini. 

Osservazioni:

Se devo essere sincera mi ci è voluto un po’ prima di leggere questo libro; forse perchè mi aspettavo la solita storia che ci viene raccontata a scuola. La mia impressione è cambiata subito dopo le prime pagine, trovando poi difficoltà a posare il libro, che ho divorato in due giorni; mi sono ritrovata coinvolta nella storia e in alcuni tratti mi sono anche commossa dalla vicende narrate. Liliana Segre ha usato parole precise e narrato in modo molto particolare, fino a farti trasportare empaticamente nel racconto.

La Segre è stata molto chiara all’inizio del libro: per lei essere ebrea non era altro che essere esente dall’ora di religione, era il suo momento di svago in cui poteva giocare nel cortile di scuola mentre i coetanei studiavano. Il significato di ebrea lo comprende quando viene esclusa dalle attività che la sua famiglia praticava quotidianamente con l'entrata in vigore delle leggi razziali. 

La “bellezza” del libro non sta nel prima o il durante la guerra ma è ciò che accade dopo, una volta finita. Il ritorno nella patria, la marcia della morte che affronta per tornare a casa ti  lascia lo stupore e l’amarezza di ciò che Liliana subisce una volta  “libera”. 

- Com’è il libro?
Il libro si presenta di lettura molto scorrevole; lo consiglio molto ai ragazzi della mia età perchè tratta diverse tematiche; l’ho trovato molto interessante e coinvolgente

La particolarità del libro è che il racconto inizia con gli occhi innocenti di una bambina di soli tredici anni e finisce con gli occhi di una donna che nella sua vita ha subito molte violenze che hanno segnato per anni la sua vita futura. 

di Oumaima Dalili (5B)

Pubblicato il 27-02-2023