Essere o Apparire - di Giulia Tinacci
Un aspetto tipico dell’uomo è quello di celarsi spesso dietro un finto essere per nascondere il proprio io, fatto di paure e debolezze.
L’uomo desidera assumere sembianze diverse, apparire in maniera diversa, senza voler assumere un solo ruolo.
Come afferma Shakespeare, “Tutto il mondo è un palcoscenico, e gli uomini e le donne sono soltanto attori. Hanno le loro uscite come le loro entrate, e nella vita ognuno recita molte parti.”
L’uomo indossa una maschera di apparenze e queste sono tutto ciò che gli altri possono conoscere o vedere: in questo modo riesce a nascondere ogni lato di sé sia agli altri che a se stesso.
La società ci propina i prototipi di donna e uomo perfetti, modelli ed icone ai quali le persone vogliono assomigliare, generati dal mondo della pubblicità, dello sport, dello spettacolo e della televisione: un mondo in cui tutto appare perfetto.
"Essere o apparire”? Cosa si cela, realmente, dietro ciascuno di noi?
Bisogna pensare che alla nascita siamo ciò che siamo senza finte apparenze, ma nel corso degli anni ci allontaniamo sempre più da noi stessi, siamo costretti da tutto ciò che ci circonda ad assumere diversi ruoli perdendo ciò che siamo realmente.
Noi siamo continuamente alla ricerca della nostra vera identità ma, come afferma Pirandello, non è possibile trovarla perché in ognuno di noi coesistono più personalità. “Persona” in latino significa letteralmente “Maschera d’attore” e l’uomo è costretto ad indossare maschere per farsi accettare dalla società in cui vive.
Le maschere che indossiamo consentono un adattamento alle situazioni della vita reale, in qualche modo ci proteggono, ma ci separano dalla nostra vera autenticità.
di Giulia Tinacci (4CITT)
Pubblicato il 27-02-2023