E-COMMERCE. UN NEMICO DA COMBATTERE? di Sara Rossi
E-COMMERCE. UN NEMICO DA COMBATTERE? Il mondo senza l’e-commerce sembra impossibile e complicato, eppure fino a qualche decennio fa l’idea del commercio elettronico non esisteva ancora. L’e-commerce come lo conosciamo oggi è stato possibile a partire dagli anni 90 quando internet e la tecnologia per le transazioni online furono abbastanza evolute per aprire le porte anche ad un uso commerciale. Amazon ed Ebay sono state le prime società ad avventurarsi nel mondo delle vendite online raggiungendo in pochi decenni miliardi di capitalizzazione. Questi portali sono riusciti a commercializzare ogni tipo di prodotto per soddisfare l’utente in ogni esigenza con una gestione logistica invidiabile. Ma arriviamo ai giorni nostri, tempi in cui la crescita dell’e-commerce ha raggiunto altissimi livelli. Questa crescita può essere attribuita sia al lockdown, che ha spinto gli utenti a comprare sempre più online, sia al cambiamento nella demografia degli acquirenti. Le giovani generazioni preferiscono infatti fare acquisti online piuttosto che nei negozi pertanto lo shopping online resta una tendenza innegabile anche nel 2020. Il consumatore tipo si informa su internet, ne confronta i prezzi online e decide alla fine se perfezionare l’acquisto in negozio o sul web. I negozi che non hanno un integrazione con la vendita online faticano a restare aperti, soprattutto adesso che la pandemia ha costretto la popolazione mondiale a una reclusione forzata. L’integrazione tra i canali di vendita dovrebbe essere al centro della strategia di tutte le imprese a prescindere dal settore e dalla tipologia del prodotto in quanto al giorno d'oggi collegare e integrare il web con il mondo fisico è prioritario per chi ha negozi al pubblico. Tuttavia negli ultimi mesi è guerra aperta tra i negozianti e i grandi colossi dello shopping online. Il terreno di scontro più acceso resta il Black-Friday, la giornata di sconti originaria dei paesi anglosassoni e approdata da noi proprio sulla scia dei negozi online. Black-Friday online e negozi chiusi è una beffa che affossa i commercianti; una concorrenza sleale che colpisce ancora i negozi tradizionali mentre le vendite sui canali web procedono a ritmi vertiginosi. Il venerdì nero ha segnato un’ulteriore penalizzazione per i negozi locali già vessati dalle chiusure e le restrizioni connesse all’emergenza sanitaria. Così come accaduto in Francia il governo avrebbe dovuto tutelare maggiormente il commercio del territorio posticipando gli sconti natalizi, invece ciò ha contribuito ad aumentare lo squilibrio tra negozi reali ed e-commerce dove i colossi come Amazon la fanno da padrone e impongono le proprie condizioni. L’unica manovra effettuata dal governo italiano che va incontro ai negozianti è il piano Cashless. Tale manovra premia chi acquista con carta di credito nei negozi tradizionali escludendo le spese online; pertanto potrebbe essere una spinta a ritornare ad acquistare alla vecchia maniera. In un mondo che predilige il virtuale a discapito del reale sarebbe bello trovare un equilibrio facendo un piccolo passo indietro per recuperare almeno quel rapporto di fiducia e stima che accomunava il bottegaio all’acquirente: quei rapporti umani che si stanno perdendo nelle reti del web. Sara Rossi 5B professionale SC
Pubblicato il 27-02-2023