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1984 di George Orwell - di Aurora Organi

  

Siamo tutti chiusi in casa, nessun contatto con il mondo esterno e nessuna relazione sociale, controllano ogni nostro piccolo spostamento con app telefoniche e utilizzo di droni: sembra di essere in “1984”, il romanzo di George Orwell, scrittore, giornalista e critico letterario britannico.

“1984” parla di un mondo futuro diviso in tre nazioni: Oceania, Eurasia e Estasia, che continuano a farsi guerra per mantenere il controllo sulla società che viene amministrata da un misterioso personaggio chiamato Grande fratello di cui nessuno conosce l’identità e che controlla tutti tramite schermi. Il protagonista del romanzo è Winston Smith che decide di ribellarsi iniziando a scrivere un diario che, se viene trovato, non porterà buone conseguenze. Nel corso delle sue ricerche Smith però incontrerà altre persone disposte ad aiutarlo.

Il romanzo è stato pubblicato nel 1949, ma Orwell ha iniziato a scriverlo l’anno prima: il genere è quello della fantascienza incentrata su racconti sociali e fantapolitica. Ma è principalmente un romanzo distopico, cioè descrive e rappresenta un mondo futuro con situazioni il più delle volte negative, opposte quindi a un mondo utopico che invece sarebbe un mondo ideale, che dovrebbe essere un esempio per l’umanità e pertanto che non esiste in quanto irrealizzabile. Il mondo distopico rappresentato in “1984” è quindi quello di un mondo futuro brutto.

Dal libro successivamente è stato tratto anche il film, uscito il 15 novembre del 1984, diretto da Michael Radford.

Il libro si rivolge ad un pubblico adolescente e informato, può piacere e no a seconda dell’interesse negli argomenti trattati, non è del tutto scorrevole ma si legge abbastanza bene.

di Aurora Organi (3CITT)

Pubblicato il 27-02-2023